Come head hunter, ci capita spesso da un lato di supportare candidati italiani di rientro dall’estero, e dall’altro lato di conoscere candidati italiani interessati ad opportunità in altri paesi, sia per un trasferimento definitivo, sia tipicamente per maturare un’esperienza da valorizzare successivamente in Italia. 

 

In generale, un’esperienza all’estero può essere un ottimo viatico per arricchire la propria visione del mondo in ottica internazionale. Se è vero che ci sono delle strade che si avvicinano all’esperienza diretta all’estero, come ad es. lavorare in un headquarter globale a contatto con molti paesi, spesso le aziende mutinazionali in Italia, soprattutto per posizioni negli uffici di capogruppo, privilegiano i candidati che abbiano studiato o lavorato direttamente fuori dall’Italia.

 

Se non vi ritenete pronti per questo passo o non ne avete la possibilità, lavorare al miglioramento delle proprie competenze linguistiche in inglese (e in altre lingue straniere) può essere un ottimo sostituto per mantenere un’apertura internazionale, così come viaggiare all’estero nel proprio tempo libero e durante le vacanze.

 

In generale, chi ha interesse a vivere in Italia ma non vuole rinunciare al valore aggiunto dell’esperienza estera, dovrebbe valutare di trascorrere un periodo fuori dall’Italia durante gli studi o immediatamente dopo, come prima esperienza lavorativa. 

Questo perché andando avanti nel vostro percorso di carriera e consolidando la vostra situazione personale ed i vostri affetti, dopo qualche anno dal termine dei vostri studi universitari potrebbe ormai essere tardi per lasciare una situazione consolidata ed avventurarvi nell’ignoto.

Se invece avete avuto la fortuna di studiare all’estero o di maturarvi qualche esperienza lavorativa o di stage all’inizio della vostra carriera, vi verrà più naturale considerare la vita fuori dall’Italia come un’opzione tra le altre e poter accedere ad un mercato del lavoro più ampio.

 

Tralasciando per il momento la percentuale di coloro che si trasferiscono definitivamente, ci chiediamo in questo articolo quali siano i vantaggi di un percorso temporaneo all’estero per coloro che intendano in futuro proseguire la propria carriera in Italia. 

 

Senza pretesa di esaustività, ne elenchiamo qui sotto alcuni:

1) Pro:

 

  1. Acquisizione di una padronanza lavorativa fluente di una lingua straniera
  2. Un’esperienza di vita a contatto con culture diverse, con la necessità di doversi adattare e farsi largo in un contesto culturalmente meno vicino al nostro, può accrescere la flessibilità mentale e la sicurezza nel fare pieno ricorso alle proprie risorse psicologiche.
  3. Essere privati dei contatti e dei vantaggi derivanti dal proprio network sociale implica l’esigenza di ricostruire un network di relazioni ex novo, e tale esercizio può avere indubbi effetti migliorativi sulle capacità relazionali e l’empatia.
  4. Sono molti i mercati del lavoro, come ad es. quello anglosassone, dove il lavoratore è esposto ad una forte deregolamentazione ed è molto meno tutelato rispetto a quanto non sia in Italia. In tali contesti la produttività è l’unica via possibile per emergere professionalmente, e passare da tali contesti consente non di rado di acquisire una “marcia in più” in termini di proattività ed intraprendenza
  5. Le relazioni che si costruiscono all’estero possono essere valorizzate in Italia: un elemento che sicuramente chi non ha fatto questo passaggio non può avere
  6. Soprattutto per le professionalità ad alto contenuto tecnico, non è infrequente che durante l’esperienza estera si abbia l’opportunità di entrare in contatto con metodologie più avanzate ed innovative nel proprio campo di specializzazione professionale. Tali esperienza possono risultare molto richieste in patria.
  7. Sia per motivazioni per carattere fiscale, sia per una maggiore competitività di determinati contesti produttivi esteri, spesso il lavoro all’estero risulta retribuito in modo più vantaggioso rispetto alla medesima posizione in Italia. Anche tenuto conto delle differenze di costo della vita, tale incremento di remuneratività può trasformarsi in risparmi aggiuntivi e consentire un maggiore tenore di vita una volta rientrati in Italia. 

 

Ecco invece alcuni elementi negativi con i quali dovrete scendere a patti laddove vi approcciate ad un’esperienza all’estero:

2) Contro:

  1. Se non siete abituati all’isolamento ed alla lontananza dalla vostra famiglia, dovrete imparare a gestire relazioni affettive a distanza.
  2. Tipicamente, all’inizio del vostro percorso estero dovrete dimostrare di essere all’altezza dei vostri nuovi colleghi e pari livello locali. Cercando lavoro, sarete spesso visti come gli ultimi arrivati. Dovrete inevitabilmente impegnarvi di più ed il livello di assorbimento della vita lavorativa su quella privata sarà maggiore. 
  3. Dovrete venire a patti con nuovi modi di pensare e vivere che sono più lontani dalla vostra cultura. Questo potrebbe influire anche sulla vostra serenità nell’affrontare la vita lavorativa e sul vostro livello di stress.
  4. Tornando in Italia dopo un’esperienza estera potreste dover ripartire da zero nel costruirvi un network di contatti professionali in Italia. Rispetto ai vostri coetanei rimasti in patria dovrete applicarvi particolarmente per farvi conoscere nel vostro settore di competenza e per emergere nella nuova azienda, recuperando il “terreno perduto” rispetto a chi ha privilegiato una maggiore continuità.
  5. Rientrando potreste giudicare le condizioni economiche offerte per il vostro profilo professionale svantaggiose rispetto all’estero. Soprattutto se rientrate da paesi con parametri salariali e costo della vita più alti, potrebbe risultarvi difficile digerire uno stipendio italiano, per quanti sforzi possa fare l’azienda in Italia che vi consente di reinserirvi.
  6. Spesso il divario economico potrebbe crearvi non poche difficoltà per un rientro. ALcune aziende giudicheranno il vostro profilo fuori budget e talvolta per questo motivo vi escluderanno a priori dai processi di selezione.
  7. Se vi siete abituati ad un contesto lavorativo lineare e con una struttura manageriale piatta, potreste trovare alcuni contesti aziendali più tradizionali in Italia ancora molto verticali e governati da una struttura burocratica meno agile. Ovviamente, ognuno dei due approcci possiede vantaggi e svantaggi. Il mondo del lavoro italiano è sicuramente, anche dal punto di vista giuslavoristico, più normato di altri contesti, ed alcuni contesti corporate potrebbero risultarvi meno dinamici e rispetto a quanto vi siete abituati a considerare come standard all’estero. 

Per finire, veniamo indubbiamente al più grande vantaggio di cui potrete godere dopo il rientro. Avendo affrontato esperienze di vita diverse ed essendovi impegnati a fondo per adattarvi, una volta rientrati in Italia vi troverete nuovamente a casa. Vi sentirete pieni di risorse e con una capacità di problem solving più strutturata.

Ritrovarvi nel vostro ambiente originario vi darà nuovi stimoli e vi consentirà di godere della qualità della vita che rende il nostro paese famoso nel mondo.